Press release | 21 Marzo 2019

L'industria della gomma punta a fermare il land grabbing e la deforestazione

Secondo l'organizzazione non governativa Global Witness, una nuova iniziativa globale lanciata quest'oggi potrebbe avere un ruolo chiave nel far fronte alla devastante deforestazione e al land grabbing causati dall'espansione delle piantagioni di gomma.

La Global Platform on Sustainable Natural Rubber (Piattaforma globale per la gomma naturale sostenibile - GPSNR), lanciata oggi al World Rubber Summit di Singapore, è la prima iniziativa globale multistakeholder volta ad affrontare le violazioni dei diritti umani e ambientali causate dall'industria della gomma. Tra i membri della piattaforma figurano alcune tra le principali compagnie produttrici di pneumatici e automobili, produttori e trasformatori di gomma e ONG internazionali. L'ultimo decennio ha conosciuto un boom dell'industria della gomma, ma dal momento che i Paesi produttori stanno esaurendo i terreni destinati alla produzione di gomma, le compagnie proprietarie di piantagioni di gomma hanno annesso nuovi terreni con effetti disastrosi. Nel Sud-Est asiatico, le coltivazioni intensive di gomma sono state uno dei principali fattori di land grabbing e deforestazione: una nuova prassi del settore che Global Witness ha messo in luce.

Ali Hines, del team di Land and Environmental Defenders, ha dichiarato: "Questo sforzo collaborativo è un primo passo entusiasmante per affrontare le sfide della sostenibilità nella filiera della gomma. Le compagnie di pneumatici coinvolte rappresentano i due terzi della produzione globale di pneumatici, ciò significa che esiste un enorme margine per aiutare le comunità, prevenire la deforestazione dannosa e generare un vero cambiamento nell'intero settore a livello internazionale."

La Global Platform on Sustainable Natural Rubber ha avuto il sostegno del World Business Council on Sustainable Development's Tire Industry Project (Progetto industria pneumatici del Consiglio mondiale delle imprese per uno sviluppo sostenibile) diciotto mesi fa, quando Global Witness ha insistito con forza per ottenere standard severi e un solido meccanismo di conformità che potessero aiutare a far fronte ai terribili abusi commessi nella filiera della gomma, documentati da indagini come la Rubber Barons.

Un rapporto di Greenpeace pubblicato lo scorso anno ha mostrato che prevalgono ancora problemi nell'industria della gomma, denunciando la distruzione delle foreste tropicali e il "land grabbing" in Camerun su terreni di proprietà di una società controllata da Halcyon Agri, gigante globale della gomma che rifornisce i principali marchi internazionali di pneumatici tra cui Michelin, Goodyear e Continental.

La piattaforma nasce sulla base di alcune politiche che le principali aziende produttrici di pneumatici, tra cui Michelin, Pirelli, Goodyear e Bridgestone, si sono impegnate a implementare. Tuttavia, alcune di queste politiche non sono sufficienti a proteggere le foreste vergini e le comunità indigene, il che rende ancora più urgente la necessità di standard solidi da parte della piattaforma.

 "La piattaforma offre un'ottima opportunità per una 'competizione virtuosa' tra le compagnie sugli standard di 'due diligence' che aiuti a porre fine al land grabbing e alla deforestazione nella filiera della gomma", ha aggiunto Hines.

"Ma le compagnie non dovrebbero aspettare che gli standard della piattaforma entrino in vigore: se davvero si preoccupano della sostenibilità e dei diritti umani tanto quanto dicono di fare, dovrebbero mostrare già i propri sforzi nell'attuare politiche di approvvigionamento sostenibile della gomma. La piattaforma può avere successo solo se l'impegno delle compagnie si tradurrà in azione." 

/ ENDS

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